L’antico melone vecchio viadanese è conosciuto anche come “viadanes”, “di Viadana”, “precoce viadanese”.
Storicamente presente nel comune di Viadana, tanto da identificarlo col suo nome, ora viene coltivato da: azienda agricola Corte Lidia a Bellaguarda di Viadana e l’azienda agricola Cavalli Lorenzo a Valle di Casalmaggiore nella vicina campagna cremonese.
Questa varietà locale di cucurbitacea si sarebbe originata a partire da incroci di varietà preesistenti nell’immediato ultimo dopoguerra, presso Bellaguarda di Viadana.
La “nascita” di questo melone caratterizzato da profumi e sapori inconsueti per l’epoca, diede il via alla rinomata melonicoltura viadanese. Il riconoscimento al suo valore è stata istituita una festa a lui dedicata nell’ambito della sagra del paese. La sua produzione spodestò le precedenti varietà locali e proseguì fino agli inizi anni 70 del 900, quando a causa di alcuni difetti tipici di questa varietà come la pezzatura disomogenea, la sensibilità a fusarium oxysporum, la tendenza alla spaccatura dei frutti con evidenti ripercussioni sul trasporto e la commerciabilità, è stato soppiantato a sua volta da nuove cultivar super selezionate.
La pianta dell’antico melone vecchio viadanese è molto vigorosa e dotata di fusto strisciante.
La semina avviene ad aprile in condizione protette, a cui segue il trapianto nel mese successivo, oppure si semina in campo solo a maggio.
La raccolta si esegue da giugno fino a settembre. Il frutto ha un peso da 0,9 a 1,5 kg circa, con un diametro di 15 cm. Di forma sferoidale e un po’ schiacciato ai poli, presenta solchi poco definiti. A maturità del frutto la buccia è sottile, liscia o talvolta con suberificazioni in forma di retinatura di colore giallo. La polpa è arancione intenso, molto aromatica e tenera. I semi sono color giallo crema.
Tempo fa era considerato ambivalente; sia come frutta sia come verdura, inserito nei minestroni. Principalmente era apprezzato come frutta fresca nella merenda a casa ma anche direttamente in campagna dai lavoratori agricoli. In mancanza di companatico si consumava un pasto frugale con il pane e le fette di melone con il sale sopra. Il melone vecchio viadanese era ed è l’ingrediente principe dei pasti estivi in abbinamento ai salumi locali.
Il piatto estivo per eccellenza “prosciutto crudo e melone” ora presente in tutti i menù italiani, e non solo, sembra provenire proprio da questa antica abitudine contadina.
Grazie alla sua aromaticità si distingue nella macedonia di frutta, nei sorbetti, nei gelati e nei frullati. Se il melone viene raccolto un po’ precocemente è protagonista nella mostarda mantovana ottima in abbinamento con i formaggi stagionati di almeno 24 mesi.